Memoria di stelle fuori luogo. Nuvole di plastica sopra la tettoia, dietro i cassonetti, tra le ruote delle bici che corrono verso la fermata deserta. “Lo sai chiudere un occhio solo?”
Bus 4. Gomme che corrono verso un cielo di sangue. “Al mio paese non c’erano quasi case, solo campo, e al tramonto c’era un sole enorme… Si camminava avanti, e sembrava di entrarci dentro…” “Qual e’ il suo paese signora?” “Matera. Lei di dov’e’?” “Di Milano. Di Varese. (Di nessuna parte)…”
C’e’ una sola periferia, e’ li’ che s’appende tutto il cuore del mondo.
E poi, in fondo, è proprio nella periferia che sono serbati i più preziosi tesori.
Hai proprio ragione! Mary 🙂
Ciao Mary!!! Che bello ritrovarti dopo la fine di Splinder 😉
Sì! Il ragno continua ad aver pazienza 😉