A spasso tra hippy, libri e fiere

“La psichedelia è un fiume carsico che sbuca sempre dove meno te l’aspetti” (M. Guarnaccia).

Il grande libro della psichedeliaUn fiume impetuoso, a tratti sotterraneo, che trova sempre il modo di ricordarti che gli Anni Sessanta sono esistiti e – ahimè – una volta sola. Tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 a Milano i Sixties sono emersi da più di una fonte: dalla mostra Revolution alla Fabbrica del Vapore, un bel viaggio sinestetico tra suoni, colori e parole della Hippie Generation (carina l’idea di suggestionare i visitatori con un’audioguida che in realtà era una playlist di successi di quegli anni), all’uscita del Grande libro della Psichedelia curato da Matteo Guarnaccia, storico del costume e lui stesso artista.

Della psichedelia sapevo poco – poco più dell’esperienza di Woodstock e degli studi di Huxley culminati nelle “Porte della percezione”, il pretesto per saperne qualcosa di più è stato capitare un piovoso venerdì sera a Tempo di Libri, la Fiera internazionale dell’editoria a Fieramilanocity… che confermo non essere precisamente il luogo in cui andare quando ci si è ripromessi di comprare meno libri e più ebook, e solo una volta finiti quelli in corso (certo certo)!!! La presentazione del libro è stata un divertente incontro con l’autore, non solo memorie ma anche un bel momento musicale con Brunella Venturi (vedi qui il video artigianale fatto col cellulare), cantante italiana dalla potente e fighissima voce black (leggi qui un’intervista nel blog My Private Mind) e Ezio Guaitamacchi, giornalista, musicista country per l’occasione chitarrista, che è anche il curatore della pubblicazione.

Molte le case editrici e interessante il ventaglio proposte di eventi – un tema per ogni giornata, l’8 marzo era dedicato alle donne – anche se purtroppo pare che l’affluenza non sia stata all’altezza delle aspettative (vedi qui). IoMilano Tempo di Libri 2018 personalmente ho sguazzato con grande piacere tra le bancarelle, chiacchierando del più e del meno tra gli stand delle case più note e commerciali a quelle più “di nicchia” o regionali. Ne sono uscita con quattro libri che è un po’ il mio tabù (massimo 4 libri in una volta… poi non importa se il giorno dopo ne compri altri 🙂 ), mi ero detta: almeno un mainstream (stavo quasi per prendere un altro Dan Brown poi ho deciso di restare in Italia), uno ignoto, un classico e uno legato a un evento. Oltre al Grande libro della psichedelia (che oltretutto è bellissimo anche graficamente, colorato con le pubblicità e i manifesti dell’epoca), ho comprato:

  • Tempo da elfi di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, edito da Feltrinelli, un giallo ambientato nello sperduto paese di Casedisopra, dove il Poiana, ispettore della Forestale, dovrà indagare su un misterioso omicidio tra boschi, stranamente avvenuto proprio poco dopo l’arrivo di una comunità di ragazzi che hanno abbandonato la città per vivere dei prodotti della terra; loro, gli Elfi, sembrano essere i messaggeri di un mondo buono e giusto, ma chissà se tutto è davvero come sembra…
  • Umano troppo umano di Nietzsche (è da un po’ che avevo lasciato da parte lo zio Fred, tempo di riprenderlo in mano… oltretutto ho comprato un’edizione Newton a 3,99 euri che mi ha fatto regalare anche un poster a tema letterario con Shakespeare che sputa un aforisma non molto divertente a dire il vero)
  • Nelle stanze della soffitta, un libro di un’autrice iraniana sconosciuta (cioè, vedi il profilo Linkedin…), che racconta la storia di questa ragazza iraniana che si trasferisce a Parigi per studiare ma finisce per lavorare in un obitorio, oltre a convivere in un appartamento multi-etnico che non poteva che solleticare le mie curiosità interculturali.

A breve commenti su questi schermi… (anzi, su questo 🙂 )

 

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