Giorni 5 e 6 – Storie del porto, aborigeni creativi e aussie bonton

IMG_6468Secondo un mix tra la legge di Murphy e il randomico valcuviano ho scelto l’ostello in The Rocks, il nucleo antico di Sydney, zona di marinai e di birre, dove pare che nel 1850 ci fossero più di 50 pub. Oggi un simpatico quartiere con casette in mattoni e targhe commemorative, con al centro un piccolo museo, all’epoca non doveva essere così rassicurante: tra i suoi lati oscuri il famoso Suez Canal, un vicoletto perennemente alluvionato e presidiato dalle gang che spadroneggiavano, ognuna con i propri “larrikin” e con le donne ammiccanti che facevano da esca ai tagliagole. Anche ai margini la legalità era “creativa”: un bel tipo deve essere stato George Cribb, macellaio inglese condannato a 14 anni di confino in Australia per aver stampato delle banconote false. In Aussie grazie ai capitali maturati costruisce un piccolo impero commerciale, per poi distruggerlo con le sue torbide love stories: oltre alla sua prima moglie in Inghilterra sposa un’altra esiliata in Australia, che avvelena all’arrivo della moglie legittima sul continente. Cribb fuggì poi a Rio e di lui si persero le tracce.

Super figo anche l’MCA (Museum of Contemporary Art), dove oltre ad un’interessante mostra permanente con pezzi aborigeni mi veddavo l’esibizione temporanea di Sun Xun, folle creativo cinese che lavora con l’animazione di corti con i mezzi più disparati (pittura, xilografia, origami). All’università non poteva permettersi una videocamera, così ha iniziato letteralmente a disegnare su carta i suoi film: il risultato sono video inquietanti, distopici, con riferimenti fortemente simbolici alla storia e alla politica. Al terzo piano le finissime cortecce tratteggiate di John Mawurndjul, della terra di Arnhem, che raccontano storie aborigene di siti sacri e antenati ancestrali. La questione aborigena in Australia è di una tristezza disarmante: forse la cultura più antica del mondo – alcune pitture rupestri risalgono a 60.000 anni fa – è imperniata sul Dreaming, un sistema di credenze religiose raffinatissimo. Non ho fatto in tempo a leggermi tutta La creatività dello spirito di Mircea, semplificando il discorso è su un popolo evolutissimo che ha indirizzato tutti i propri impulsi intellettuali e creativi verso la ricerca di un senso e non verso la funzionalità tecnologica. Scontratisi con gli europei nel ‘700 non hanno potuto che soccombere: alle nuove malattie, alla discriminazione, alla violenza e all’alcolismo. Oggi sono il 2% della popolazione, con un tasso di suicidio tra i più alti al mondo.

IMG_6459Dopo essermi goduta anche i Royal Botanic Gardens e aver stretto amicizia con una tenera coppia del Bangladesh, il mercoledì faccio tutto con calma: pranzo sul Darling Harbour, l’enclave di ristoranti e locali sulla baia, e giretto in ferry con caffè a Rose Bay. Qui non c’è nessuna spiaggia famosa, e di turisti ce ne sono ben pochi, è una zona residenziale molto tranquilla con parchetti con bambini che giocano a football, ragazzi più o meno giovani che giocano con i loro droni anche se non potrebbero, mamme aussie con le carrozzine, bionde, chiaramente benestanti e un po’ omologate. Nel tardo pomeriggio raduno le mie cose e vado verso il domestic airport per prendere il bus notturno per Melbourne: 12 ore di viaggio, e l’autista è un barbuto Guccini australiano un po’ grezzo, ansioso di perdere gente ad ogni stop notturno… arriveranno tutti a Melbourne?

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