Relics (Bicocca, 6/10/2010)

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“Chiedi alla signora degli stipendi”

Dedicato, senza timore di retorica, a quella donna che oggi, aprendo in posta l’ennesimo curriculum vitae di una giovane disoccupata dopo 30 anni di risorse umane, riusciva a guardarne le voci con la preoccupazione di una mamma.

La mia mamma pirelliana si chiama D. E’ in Pirelli da 31 anni, quando le HR erano l’ufficio del personale, i computer non esistevano e la Bicocca era solo un’unica, immensa distesa di fabbriche: Pirelli, Breda, Falck. Migliaia di tute bianche, scarponi, tavolate alla mensa industriale – primo turno alle 11, alle 12 turno normale, alle 13 gli impiegati. Intorno alla torre di raffreddamento erano centinaia a partecipare ai picchetti, e durante gli scioperi ti inseguivano fino in bagno per tingerti col nerofumo.

Ma quando sono andati via, è andato via un pezzo della Fabbrica; così, forse, avranno pensato nel 1998 quei pensionati che, zitti, se ne stavano fermi a guardare l’ultimo pezzo della demolizione della vecchia Bicocca.

La D. ha cresciuto due figli, e tante ragazzine negli uffici: segretarie, apprendiste impiegate, future mogli e mamme; una sarebbe diventata maestra, di lei ha ancora la foto in bianco e nero che le ha mandato, in mezzo ai suoi alunni. Adesso ci sono le nuove, le “stagiste” con il cartellino arancione, ma la storia non cambia: gli stipendi son compensation ma la carta è sempre meglio archiviarla, perché SAP funziona benissimo, ma non si sa mai. Una memoria storica che è fatta di luoghi, cambiamenti, ma soprattutto persone, ognuna con pregi, difetti e manie… anche il dirigente più strategico, ogni tanto, ha bisogno di essere riportato con i piedi per terra.

Tra i suoi dispiaceri ce n’è uno un po’ capriccioso, per chi si ferma poco a capire: dopo un recente passaggio di società, non avere più il cartellino verde degli pneumatici. Un po’ strano per lei, che di badge verdi ne sforna a decine, a chi viene per restare, a chi è di passaggio, a chi arriva da solo da paesi lontani, o con la famiglia da sistemare a scuola o al lavoro. Non è stato curioso scoprire che, per molti, è lei la prima persona conosciuta in azienda, che si prende cura delle necessità e dei piccoli dettagli pratici che fanno la differenza per chi è “nuovo”. E chi ha bisogno di risolvere un problema, si sente spesso dire nei corridoi: “Prova a chiedere alla signora degli stipendi”.