Giorni 23, 24 e 25 – Cairns, autonoleggiatori sportivi e spiagge da cartolina

Pianificare la visita della Daintree Forest, su su fino al Nord del Queensland, con tanto di tour on the road con macchina a noleggio e notte nella foresta pluviale in una cabina sospesa su un albero, è cosa buona. Prenotare tutto prima è cosa ottima. Forse, sarebbe stata cosa eccellente anche avere credito sulla Mastercard…

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Atterro a Cairns e qui ho il primo imprevisto del viaggio. Macchina prenotata per due giorni di Daintree Forest, ma Budget in aeroporto mi chiede la carta di credito per la pre-autorizzazione. Ho dollari in contanti, carta di debito, euro, ma purtroppo sono gli ultimi giorni del mese e sono arrivata al plafond della carta di credito, che è proprio l’unica cosa che vogliono… Tragedia. Imploro invano tutte le agenzie di noleggio in aeroporto finché su internet trovo questi fantastici guasconi di All Day Car Rentals, sul cui sito web risulta accettino anche contante. Hanno una sola sede in città che chiude in 20 minuti, perciò il tizio al telefono una volta scoperto che sono italiana (capisco vagamente che c’è una capa italiana) si offre di venirmi a prendere in aeroporto per poi chiarire di persona il noleggio. Le recensioni online di All Day Car Rentals non sono semplicemente pessime, sono millenaristiche, e si parla di una cauzione di 3.000 dollari per il noleggio… ma a questo punto non posso fare altro che accettare, a meno di voler imitare Tom Hanks in The Terminal. Si presenta un tizio con probabili ascendenze aborigene, che stavolta non mi colpiscono, dell’apparente peso di 120 kg, su una Seat rossa anni ‘80 la cui mobilità invece mi colpisce parecchio. Arriviamo in sede dove un nervosissimo impiegato tenta di noleggiarmi un’auto in qualche modo venendomi incontro, ma per qualche motivo non riesco a prelevare altri contanti per pagare la cauzione, e sono condannata a rimanere lì. Resto triste per 35 secondi: A CAIRNS C’È IL MARE E CI SONO LE SPIAGGE!!!

Il tizio dell’autonoleggio, incredibilmente collaborativo, attraverso un cul de sac mi fa entrare dal retro di un ostello in ristrutturazione – qualità/prezzo inaudita, penso di aver pagato le notti più economiche della mia vita circa 7 euro a notte, era persino pulito – e mi dice di parlare con Sidney (ormai non faccio più domande, mi sembra di essere in un film). Da lì rientro nella normalità, e pagando giorno per giorno mi pianifico due giorni di spiaggia e relax…

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Trinity Beach, Kewarra Beach, Clifton Beach (omonima di una spiaggia sudafricana dichiarata dal National Geographic come la seconda spiaggia più bella al mondo… e la scelgo proprio per quello): poche parole per lunghissime lingue di sabbia circondate da palme, bagnate da onde potenti, ognuna col suo bravo alert per coccodrilli & meduse. Ci vado in autobus, come le ragazzine di Cairns con lo zaino e l’asciugamano in spalla, tornando a casa quando fa buio, con i pipistrelli che volteggiano sopra la fermata e le casette tutte uguali dei suburbi che si accendono per la cena.

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