Giorni 19 e 20 – WWW – Welcome to Wild Wet

sdrIl pilota del volo QF1936 di Qantas è pazzo. Sarà un matto dell’Outback, un megalomane afflitto da insolazione, un pilota di caccia mancato… ma la sportività della virata di decollo, insieme al tonfo all’atterraggio, mi hanno tolto più anni di vita che tutti gli altri (innumerevoli) mezzi di trasporto del mio viaggio Down/Under. Piombo (è il caso di dirlo) in un’umidissima Darwin il 25 settembre: dal deserto del Red Center ai Tropici in 2 ore. Darwin è la capitale del Northern Territory, più vicina a Singapore e Jakarta che e a Sydney e Melbourne, si affaccia sull’Oceano Indiano ed è la porta australiana all’Asia; che sia Dry o Wet Season (la Wet apparentemente decide di iniziare esattamente dopo la fine di una mia cena sul porto), la temperatura non scende mai sotto 20 meravigliosi gradi, salendo fino a 30/32.

mdeIl giorno dopo esco di casa con un libro ed un telo e mi avventuro sul Bicentennial Park, un parco che costeggia l’oceano dedicato ai caduti durante il bombardamento di Darwin da parte dei giapponesi nel 1942, l’unico subito dall’Australia. Scopro i tunnel che furono costruiti subito dopo l’attacco, e che non furono mai terminati, fino a raggiungere il Deckchair Cinema, il cinema all’aperto che ha preso il posto dello storico Star, nato ai primi del ‘900 e gestito dai coniugi Harris (la moglie Heather era una simpatica ragazza anticonformista, tra le prime a guidare un’Harley Davidson). A Darwin andare al cinema era un evento sociale unico, un rumoroso crocevia di razze e classi sociali, tanto da portare a cambiamenti nelle leggi: il mercoledì al cinema c’erano film di cowboy, che piacevano così tanto agli aborigeni da farli venire da Melville Island o Garden Point con le loro canoe, solo per vedere il film. Fu così che fu modificata l’Aboriginals Ordinance che impediva agli aborigeni di essere in città dopo le 8 di sera, permettendo loro di aggirare il coprifuoco almeno il mercoledì.

Non voglio essere da meno, visto che è mercoledì, e appena scende il tramonto – un tramonto rossissimo, inaspettatamente il più bello del viaggio – entro anche io a guardarmi un bellissimo film spagnolo (1993) con una bottiglietta di “bubbly”, che scopro essere vino bianco frizzante, come mi spiega una trIMG_7942a le tantissime ragazze asiatiche che lavorano a Darwin. Mai come in Australia mi mancheranno le birrette da passeggio, vietate dal Liquor Act che impedisce di consumare alcolici per strada (nel Northern Territory le regole sono anche più strette: è impedita la vendita di alcool agli aborigeni e ci sono cartelli che invitano a segnalare ad un numero dedicato eventuali trasgressioni alla regola. In compenso di birra nei locali ce n’è a fiumi: finisco la serata con una scoona (birra piccola) ad un tavolo Irish-Indian-Italo-Aussie, dove il tema caldo è sempre quello del visto con cui restare nel Paese dei sogni…

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